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Intermedia. Previdenza, il fondo tiene le distanze

"Nel 2015 i comparti negoziali hanno reso in media il 2,75% superando l’1,25% della rivalutazione del Tfr, che è ai minimi per via dell’inflazione a zero. Ma con i mercati volatili la sfida si fa più difficile".

In base agli ultimi dati Covip al 30 settembre, si è vista una crescita del 10,4% del numero di iscritti ai fondi pensione negoziali, agli aperti e ai pip, saliti a più di 7,1 milioni. Un forte aumento rispetto all’andamento degli ultimi anni (+5,4% del 2014, +6,1% nel 2013 e +5,3% nel 2012) trainato dall’exploit dei fondi negoziali che nei nove mesi hanno visto gli aderenti aumentare del 24,3% da inizio anno (472 mila iscritti in più) rispetto alla variazione negativa messa a segno negli ultimi anni (-0,3% nel 2014, -1% nel 2013 e -1,2% nel 2012).

Il boom è spiegato dall’esperimento del fondo negoziale Prevedi che a gennaio 2015 ha introdotto l’iscrizione obbligatoria dei dipendenti con il solo contributo del datore di lavoro. "L’incremento più rilevante si registra nei fondi negoziali grazie all’innovativa esperienza del settore edile: a partire da gennaio 2015, è stato introdotto un meccanismo di adesione automatica di tipo contrattuale che prevede il coinvolgimento, mediante il versamento del contributo datoriale, di tutti i lavoratori dipendenti della categoria", sottolinea Covip.

Infatti nel corso del 2015 le adesioni a Prevedi, che a fine 2014 contava 39 mila iscritti, sono salite fino a coprire quasi l’intera platea di riferimento di circa 530 mila unità. Più in linea con la crescita degli anni precedenti i fondi aperti e i pip. Per gli aperti gli iscritti sono aumentati di circa il 5,2% portando il totale a fine settembre a 1,1 milioni. Gli aderenti ai pip sono saliti a 2,506 milioni, il 6,3% in più rispetto alla fine del 2014.

Ecco perché c’è chi, come Mauro Marè, presidente del Mefop, auspica che per convincere gli italiani ad aderire alla previdenza complementare quella adottata da Prevedi sia una buona soluzione, perché è una formula nella quale l’iscrizione non viene vista dall’individuo come obbligatoria, e che permette di raggiunge con costi bassi l’obiettivo di far aderire i lavoratori al fondo pensione, laddove spesso le campagne informative rischiano di fare più fatica a raggiungere questo risultato per inerzia o ignoranza.

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