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Guida informativa e operativa del Fondo Prevedi

In questa sezione vengono elencate le Domande e Risposte più frequenti sul funzionamento e documentazione del Fondo Pensione Prevedi.

Seleziona l'argomento e consulta le risposte, cliccando sulla relativa Domanda.

COSA E’ PREVEDI?

PREVEDI è il Fondo Pensione Complementare Nazionale dei lavoratori e delle imprese che fanno capo ai Contratti Nazionali di lavoro Edili-industria, Edili-artigianato, Edili-Aniem-Anier-Confimi ed è stato costituito sulla base di appositi Accordi tra le Parti Sociali firmatarie di tali Contratti.

Prevedi è stato creato con l’unico scopo di offrire un supporto economico ai lavoratori edili alla cessazione del rapporto di lavoro, idealmente al momento del pensionamento, oppure, qualora la cessazione si verifichi prima di tale momento, per motivi diversi dal pensionamento (ad esempio dimissioni, licenziamento, fallimento del datore di lavoro, chiusura del cantiere edile, ecc.).
Inoltre, anche durante il rapporto di lavoro con l’azienda edile, il lavoratore può richiedere anticipazioni sulla posizione individuale maturata presso il Fondo Pensione Prevedi, per le diverse motivazioni previste dalla legge (per motivi di salute, per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, o per altre esigenze).

Per effetto dei Contratti Nazionali di lavoro dell’edilizia tutti i lavoratori edili hanno un accantonamento mensile nel Fondo Prevedi versato a loro favore dal datore di lavoro. Questo accantonamento si chiama contributo contrattuale e ha un importo compreso tra 8 e 20 euro mensili, a seconda del livello di inquadramento del lavoratore e dei giorni di effettivo lavoro nel mese, e si applica per 13 mensilità per gli operai e per 14 mensilità per gli impiegati.

Le modalità di calcolo del contributo contrattuale obbligatorio sono indicate nella “Guida sul calcolo del contributo contrattuale” disponibile nella sezione normativa del sito web di Prevedi.
Registrati e accedi all’Area riservataVerifica l’importo che hai maturato” nel sito web www.prevedi.it per vedere quanto è stato fino ad ora accantonato a tuo favore.

Se non lo ha ancora fatto, compila subito il modulo di integrazione contributiva per attivare il contributo a Prevedi pari all’1% della tua retribuzione e ottenere così il contributo aggiuntivo dello stesso importo da parte del tuo datore di lavoro!

QUALI SONO I COSTI DEL FONDO PENSIONE?

I costi applicati da Prevedi sono indicati nella scheda dei costi disponibile cliccando qui.

Per avere un’idea dei costi complessivi, inclusi quelli che vengono applicati sul patrimonio del Fondo per remunerare i gestori finanziari (di cui l’iscritto non si accorge perché i rendimenti del Fondo sono al netto di questi costi), puoi fare riferimento all’indicatore sintetico di costo (ISC) calcolato secondo le direttive della Covip, che indica l’incidenza percentuale di tutti i costi del Fondo sulla posizione del lavoratore. Poiché l’ISC è calcolato nello stesso modo da tutti i fondi pensione puoi confrontare il costo di Prevedi con quelli degli altri fondi tramite l’apposita funzionalità “Confronta Fondi”.

COME VENGONO VERSATE LE CONTRIBUZIONI A PREVEDI?

Puoi scegliere di versare a Prevedi solo l’1% della tua retribuzione, che ti da diritto ad avere l’1% in più del datore di lavoro, oppure di aggiungere anche il tuo TFR oppure di versare a Prevedi solo il TFR.
Tutte queste scelte contributive si possono modificare nel tempo, nel senso che puoi sospenderle e riattivarle in qualsiasi momento.
Le contribuzioni vengono versate, tramite il tuo datore di lavoro, in una posizione intestata a te presso il Fondo Prevedi, al quale chiederai la liquidazione alla cessazione del rapporto di lavoro.

Le contribuzioni versate a Prevedi vengono evidenziate nella tua busta paga mensile, dove potrai vedere sia quelle che versi tu sia quelle a carico del tuo datore di lavoro, come previsto dai Contratti nazionali di lavoro dell’edilizia.

COME FACCIO AD AVERE L’1% IN PIÙ DELLA RETRIBUZIONE E GLI ALTRI VANTAGGI OFFERTI DA PREVEDI?

I Contratti nazionali di lavoro del settore edile ti offrono la possibilità di avere un contributo aggiuntivo dal datore di lavoro pari all’1% della tua retribuzione lorda: per usufruire di questo beneficio devi attivare un contributo a tuo carico dello stesso importo utilizzando il modulo di integrazione contributiva.
Inoltre, puoi scegliere se versare nella tua posizione Prevedi anche il TFR oppure se lasciarlo in azienda.
Queste contribuzioni alimentano la liquidazione che chiederai a Prevedi alla cessazione del rapporto di lavoro.
Contribuendo a Prevedi usufruisci, inoltre, di importanti benefici fiscali: il contributo a tuo carico e quello a carico del datore di lavoro sono deducibili ai fini IRPEF fino al raggiungimento dell’importo di € 5.164,57 annui.
I contributi versati a Prevedi sono al sicuro: se il datore di lavoro fallisce senza aver versato le tue contribuzioni puoi richiedere l’intervento del fondo di garanzia INPS che verserà a PREVEDI l’intero importo delle spettanze a te dovute. Il Fondo Prevedi, invece, non può fallire, perché non può indebitarsi per nessun motivo né concedere prestiti a nessuno.
PREVEDI è il fondo pensione della tua categoria, non ha scopo di lucro e, quindi, ha costi più bassi rispetto al mercato dei fondi aperti e delle polizze previdenziali gestite da banche e assicurazioni.

Accedi alla funzionalità “Confronta Fondi per scoprire quanto conviene scegliere PREVEDI rispetto agli altri fondi pensione del mercato!

OLTRE AI DIPENDENTI DELLE IMPRESE EDILI POSSONO ADERIRE A PREVEDI ANCHE ALTRI SOGGETTI?

L’art. 5 dello Statuto di Prevedi consente l’adesione anche dei seguenti soggetti non dipendenti di imprese edili:

  • lavoratori dipendenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, nazionali e territoriali, firmatarie dei contratti collettivi nazionali di lavoro di cui al precedente art. 1, sulla base dell’adozione di specifiche fonti istitutive;
  • lavoratori dipendenti del Fondo Prevedi;
  • i professionisti e i lavoratori autonomi che collaborano con imprese che applicano i CCNL di cui al precedente art. 1, e che non abbiano un proprio fondo pensione negoziale di riferimento.
  • i titolari delle imprese individuali e i familiari partecipanti alle imprese familiari di cui all’articolo 230-bis del codice civile che applicano i CCNL di cui al precedente art. 1.
  • amministratori e i soci partecipanti al lavoro delle società che applicano i CCNL di cui al precedente art. 1;
  • i familiari fiscalmente a carico, ai sensi delle disposizioni vigenti, degli iscritti al Fondo Prevedi.

Consulta i vantaggi dell’adesione a Prevedi per i soggetti diversi dai dipendenti dalle imprese edili cliccando qui.

QUAL E’ IL COMPARTO DI INVESTIMENTO PIU’ ADATTO ALLE MIE ESIGENZE?

Il Fondo Pensione Prevedi offre due linee (dette anche comparti) di investimento con un distinto profilo di rischio (derivante dalla oscillazione del valore dell’investimento) e rendimento (derivante dai proventi dell’investimento) atteso.

I contributi versati da ogni lavoratore iscritto a Prevedi vengono investiti al fine di generare un rendimento aggiuntivo che contribuisca ad aumentare la posizione maturata nel Fondo Pensione. A tal fine Prevedi offre agli iscritti due soluzioni alternative di investimento, caratterizzate da distinti profili di rendimento e rischio: il comparto Bilanciato e il comparto Sicurezza.
Il comparto Bilanciato offre una prospettiva di rendimento tendenzialmente più alta, nel medio lungo periodo, rispetto al comparto Sicurezza, ma è soggetto ad una maggiore variabilità di risultato rispetto a quest’ultimo. Questa variabilità di risultato, tecnicamente definita volatilità, esprime la rischiosità dell’investimento: la volatilità, infatti, misura la variabilità percentuale (deviazione standard) del valore dell’investimento rispetto alla propria media in un determinato periodo di tempo. Tanto maggiore è la volatilità, tanto maggiore sarà la probabilità che il valore dell’investimento, in un determinato periodo di tempo, si discosti dalla propria media e tanto maggiore sarà l’entità di queste potenziali differenze.

Il comparto Bilanciato investe nelle seguenti tipologie di strumenti finanziari: azioni (mediamente il 30% del patrimonio complessivo e fino a un massimo del 35%), titoli di stato (mediamente 45% del patrimonio complessivo) e obbligazioni societarie (mediamente 25% del patrimonio complessivo e fino a un massimo del 35%). La gestione finanziaria del comparto Bilanciato punta, in un orizzonte temporale tendenzialmente superiore a 5 anni, a perseguire un rendimento maggiore rispetto a quello del TFR previsto dall’art. 2120 del codice civile, accettando comunque un’esposizione al rischio moderata. Tale comparto soddisfa, quindi, le esigenze previdenziali degli associati che prevedono di rimanere nel Fondo Pensione per un periodo tendenzialmente superiore a 5 anni. Il comparto Bilanciato presenta una volatilità attesa pari al 4,5% nell’orizzonte temporale di 5 anni.
Il comparto Sicurezza, invece, investe prevalentemente in titoli di stato emessi da Paesi dell’area euro, e, per la parte residua del patrimonio, in obbligazioni societarie (massimo 40% del patrimonio complessivo) e in azioni (massimo il 10% del patrimonio complessivo).

Il comparto Sicurezza punta ad ottenere un rendimento paragonabile al tasso di rivalutazione del TFR ai sensi dell’art. 2120 del codice civile, in un orizzonte temporale pluriennale. Il comparto Sicurezza garantisce, inoltre, la restituzione del capitale versato alla scadenza della convenzione di gestione e nei seguenti casi: richiesta della prestazione pensionistica complementare per pensionamento; riscatto per decesso; riscatto per invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo; riscatto per inoccupazione superiore a 48 mesi; anticipazione della posizione individuale per spese sanitarie relative a terapie e interventi straordinari ai sensi dell’art. 11, co. 7 lett. a) del D.Lgs 252/05; erogazione della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA).

Da quanto sopra espresso si deduce che il comparto Sicurezza si rivolge idealmente agli iscritti a Prevedi ormai prossimi al pensionamento o che prevedono, comunque, di rimanere nel Fondo Pensione per un periodo tendenzialmente breve e inferiore a 5 anni. Il comparto Sicurezza presenta una volatilità attesa pari al 2,4% nell’orizzonte temporale di 5 anni.
Il comparto Sicurezza è stato previsto quale comparto di destinazione del TFR tacitamente destinato a Prevedi ai sensi del D.Lgs. 252/05 (per i lavoratori che, entro sei mesi dall’assunzione, non abbiano scelto una diversa destinazione del proprio TFR) e del contributo contrattuale per gli aderenti contrattuali con età superiore a 55 anni al momento dell’adesione: tale previsione è stata assunta in funzione della brevità del periodo teorico di permanenza nel Fondo per tali iscritti, e della conseguente necessità di proteggere la loro posizione individuale dal rischio di repentine variazioni di valore conseguenti all’andamento dei mercati finanziari.

Per consultare e confrontare il rendimento storico dei due comparti di investimento del Fondo Prevedi, cliccare qui.

QUANDO POSSO EFFETTUARE IL CAMBIO COMPARTO?

Il comparto di investimento può essere modificato dall’aderente dopo un periodo minimo di permanenza nello stesso di un anno. Tale periodo minimo di permanenza non è tuttavia richiesto ai lavoratori che abbiano tacitamente conferito il TFR al comparto Sicurezza e che vogliano successivamente cambiare il comparto di investimento, nonché per gli iscritti contrattuali che intendano variare il comparto di investimento a cui è stato inizialmente destinato il contributo contrattuale ai sensi dello Statuto del Fondo. Il trasferimento della posizione individuale da un comparto all’altro - esercitabile non più di una volta all’anno - determinerà anche il versamento presso la nuova linea di investimento prescelta dei flussi contributivi futuri, compreso il TFR.


La richiesta di variazione del comparto di investimento va formulata tramite compilazione e sottoscrizione dell’apposito modulo, disponibile nella sezione modulistica del sito internet www.prevedi.it. La trasmissione del modulo al Fondo dovrà avvenire secondo le modalità indicate in suddetta modulistica.


COME POSSO CONTROLLARE I CONTRIBUTI VERSATI E TOTALE MATURATO SULLA MIA POSIZIONE?

Per controllare i tuoi versamenti contributivi e il totale accumulato nel Fondo Prevedi, accedi nell’Area riservata “Verifica l’importo che hai maturato” nel sito web www.prevedi.it. Qualora non ricordi più le credenziali di accesso, potrai recuperarle attraverso l’apposita procedura di recupero disponibile nella medesima area.

COME MODIFICARE LA CONTRIBUZIONE A PREVEDI

Il lavoratore può liberamente modificare la contribuzione a Prevedi sia in aumento che in diminuzione; può anche sospenderla e successivamente riattivarla in qualsiasi momento.

La modifica può riguardare la contribuzione percentuale sulla retribuzione oppure il TFR, oppure entrambe le tipologie contributive.

Per modificare la misura della contribuzione a Prevedi, puoi utilizzare il modulo di variazione della contribuzione, che troverai in OPERAZIONI (Moduli ed Istruzioni di compilazione)
con il titolo: Informazioni su Richiesta di variazione della contribuzione a Prevedi

SE IL MIO DATORE DI LAVORO FALLISCE COSA POSSO FARE?

Se il tuo datore di lavoro fallisce o viene sottoposto a una procedura concorsuale puoi fare richiesta al Fondo di garanzia INPS per la previdenza complementare che si occupa di versare a Prevedi le tue contribuzioni non ancora versate dal datore di lavoro insolvente.
In questo modo sei sicuro che non perderai i contributi che hai scelto di versare in Prevedi.

Se hai bisogno di aiuto o vuoi maggiori informazioni su come richiedere l’intervento del fondo di Garanzia dell’INPS, scrivici cliccando qui.

COME POSSO SIMULARE LA MIA PENSIONE INTEGRATIVA?

Per effettuare una stima della pensione integrativa che potrebbe offrirti Prevedi utilizza l’apposito simulatore, predisposto dal Fondo Pensione in base alle indicazioni della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (Covip). Questo simulatore ti consente di verificare quale potrebbe essere la posizione individuale integrativa e, quindi, la tua pensione integrativa, al variare della tua contribuzione al Fondo e del comparto di investimento che sceglierai.

Per effettuare la simulazione clicca qui.

QUANDO POSSO RICHIEDERE UN’ANTICIPAZIONE?

Gli aderenti al fondo pensione possono prendere un’anticipazione sulla loro posizione previdenziale:


a) in qualsiasi momento, per un importo non superiore al 75%, per spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni relative a sé, al coniuge e ai figli per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche (sull’importo erogato, al netto dei redditi già assoggettati ad imposta, è applicata – relativamente alle quote di posizione individuale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 - una ritenuta a titolo d’imposta con l’aliquota del 15% ridotta di una quota pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari, con un limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali);


b) decorsi otto anni di iscrizione, per un importo non superiore al 75%, per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile, o per la realizzazione degli interventi di ristrutturazione di cui alle lettere a), b), c), e d) del comma 1 dell’articolo 3 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, relativamente alla prima casa di abitazione, documentati come previsto dalla normativa stabilita ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 (sull’importo erogato, al netto dei redditi già assoggettati ad imposta, si applica una ritenuta a titolo di imposta del 23%);


c) decorsi otto anni di iscrizione, per un importo non superiore al 30%, per ulteriori esigenze degli aderenti (sull’importo erogato, al netto dei redditi già assoggettati ad imposta, si applica una ritenuta a titolo di
imposta del 23%).


Per ulteriori informazioni si prega di prendere visione del Documento sulle anticipazioni, disponibile nella sezione "Statuto e nota informativa" del sito web www.prevedi.it.

QUANDO POSSO CHIEDERE IL TRASFERIMENTO DA PREVEDI AD UN ALTRO FONDO PENSIONE?

L’aderente può trasferire la posizione individuale maturata ad altra forma pensionistica complementare decorso un periodo minimo di due anni di partecipazione al Fondo. Anche prima del suddetto periodo minimo di permanenza, l’aderente che perda i requisiti di partecipazione al Fondo può trasferire la posizione individuale maturata ad altra forma pensionistica complementare alla quale acceda in relazione alla nuova attività lavorativa.

Il modulo per richiedere il trasferimento della propria posizione individuale è reperibile nella sezione "Prestazioni" del sito web www.prevedi.it.

QUANDO POSSO CHIEDERE LA LIQUIDAZIONE A PREVEDI?

L’aderente che perda i requisiti di partecipazione al Fondo può:

a) riscattare il 50 per cento della posizione individuale maturata, in caso di cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo non inferiore a 12 mesi e non superiore a 48 mesi ovvero in caso di ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità, cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria;
b) riscattare l’intera posizione individuale maturata in caso di invalidità permanente che comporti la riduzione della capacità di lavoro a meno di un terzo o a seguito di cessazione dell’attività lavorativa che comporti l’inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 48 mesi.
c) riscattare la posizione individuale maturata nella misura del 50%, 75%, 95% (riscatto parziale) o 100% (riscatto totale) ai sensi dell’art. 14, comma 5 del Decreto; il riscatto parziale può essere esercitato una sola volta in relazione a uno stesso rapporto di lavoro;

Per avere informazioni su tutte le tipologie di prestazioni erogabili dal Fondo Prevedi e scaricare i moduli per richiederle, vai sulla sezione “Chiedi la liquidazione a Prevedi” nella prima pagina del sito web www.prevedi.it.

CHE COS’E’ LA RITA?

La RITA consiste nell’erogazione frazionata di tutto o parte della posizione previdenziale maturata presso il Fondo Prevedi dall’aderente, e che verrà da questi percepita fino al conseguimento dell’età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.

Per ulteriori informazioni si prega di vedere il modulo RITA, corredato di relativo regolalamento, disponibile nella sezione Modulistica del sito web www.prevedi.it.

CHE TIPO DI RENDITA OFFRE PREVEDI IN CASO DI PENSIONAMENTO?

La liquidazione della posizione in forma di rendita vitalizia (cioè distribuita lungo la vita residua del pensionato), è una prestazione che può essere richiesta solo dai pensionati che siano rimasti iscritti al Fondo Prevedi per almeno 5 anni. La legge stabilisce, inoltre, che i pensionati iscritti al Fondo Pensione da almeno 5 anni debbano ricevere in forma di rendita almeno il 50% della posizione accantonata nel Fondo stesso, quando questa posizione sia superiore ad un determinato limite.

L’art. 11 del D.Lgs. 252/05 stabilisce il criterio di calcolo di questo limite nel modo seguente: “Nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70 per cento del montante finale sia inferiore al 50 per cento dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, la stessa può essere erogata in capitale”. Per un uomo di 65 anni questo limite corrisponde a circa 85.000 euro di posizione maturata nel Fondo Pensione. Per scendere al di sotto del limite che fa scattare l’obbligo di ricevere almeno metà posizione in forma di rendita, l’iscritto può richiedere un’anticipazione sulla posizione prima di richiedere la liquidazione per pensionamento.

Per effettuare una simulazione della rendita, verificare il limite applicabile alla propria situazione e valutare quale sia la propria tipologia di rendita preferita cliccare qui

Per ogni altra informazione circa le rendite offerte da Prevedi si prega di vedere il Documento sulle rendite, disponibile nella sezione "Statuto e nota informativa" del sito web www.prevedi.it.

POSSO MANTENERE LA POSIZIONE APERTA ANCHE SE NON LAVORO PIU’?

Certamente! In caso di perdita dei requisiti di partecipazione a Prevedi (ad esempio, dimissioni, licenziamento, ecc...) è possibile mantenere la posizione individuale in gestione presso il Fondo, anche in assenza di ulteriore contribuzione. Tale opzione è consentita anche in caso di raggiungimento dell’età pensionabile, qualora non si voglia chiedere immediatamente la prestazione previdenziale.

1) Modulo di integrazione contributiva (per attivare versamento 1% e/o TFR)

Serve per ottenere il contributo aggiuntivo del datore di lavoro pari all’1% della retribuzione mensile, sotto forma di liquidazione integrativa nel Fondo Prevedi, da riscuotere alla cessazione del rapporto di lavoro: barrare la lettera A) del modulo di integrazione contributiva: in questo modo tu verserai l’1% della tua retribuzione mensile e avrai in cambio un contributo dello stesso importo dal tuo datore di lavoro.

Facciamo un esempio ipotizzando che tu abbia una retribuzione mensile lorda di 2.000 euro: barrando la lettera A) tu verserai nella tua liquidazione integrativa Prevedi l’1% della retribuzione, pari a 20 euro mensili, e il tuo datore di lavoro ne aggiungerà altri 20, per un totale di 40 euro mensili, che fanno 520 euro all’anno (calcolato su 13 mensilità) e 5.200 euro in 10 anni. (Per gli impiegati il contributo mensile va moltiplicato per 14 mensilità nell’anno).

Se vuoi che anche il tuo TFR ti venga liquidato da Prevedi alla fine del rapporto di lavoro, barra anche la lettera B del modulo di integrazione contributiva. Se invece preferisci che il tuo TFR rimanga presso il datore di lavoro e ti venga liquidato da quest’ultimo alla fine del rapporto di lavoro, lascia in bianco la lettera B

2) Modulo di adesione a Prevedi per lavoratori non dipendenti e soggetti fiscalmente a carico

E’ il modulo per l’adesione a Prevedi degli imprenditori edili, degli amministratori di impresa edile e dei professionisti che collaborano con l’impresa edile, che potranno così usufruire dei seguenti benefici:

Risparmio fiscale

I contributi versati a Prevedi sono deducibili dall’imponibile irpef fino a 5.164,57 euro annui: ne consegue un risparmio fiscale irpef annuo che va da un minimo del 23% ad un massimo del 43% dei contributi versati a Prevedi, a seconda del tuo reddito. Il risparmio fiscale si estende, inoltre, alle addizionali regionali e comunali applicate al tuo reddito, a seconda della zona in cui risiedi.

Versamento libero

Gli imprenditori edili, gli amministratori di impresa edile e i professionisti iscritti a Prevedi decidono liberamente quando e quanto versare sulla propria posizione individuale: all’interno dell’area riservata agli iscritti nel sito web di Prevedi è sufficiente inserire l’importo che si desidera versare per visualizzare le coordinate bancarie e la causale del bonifico per effettuare il versamento.

Costi bassissimi

Prevedi applica una quota associativa annua di soli 4 euro. Confronta il costo di Prevedi con quello degli altri fondi pensione: Prevedi non teme confronti! Confronta i costi

Consulenza diretta e personalizzata

Scrivici a info@prevedi.it per una consulenza personalizzata: non ti costa nulla!

 

 

3) Modulo di adesione a Prevedi per lavoratori dipendenti non edili

E’ il modulo per l’adesione a Prevedi di:

  • lavoratori dipendenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, nazionali e territoriali, firmatarie dei CCNL istitutivi di Prevedi;
  • lavoratori, assunti a tempo indeterminato, dipendenti degli Enti paritetici del settore edile

4) Modulo di riscatto

Indicazioni per la compilazione del modulo di richiesta riscatto
Indicare i propri dati anagrafici, scegliere la lettera corrispondente al caso per cui si chiede la liquidazione e barrare la percentuale richiesta. Allegare i documenti richiesti per il caso prescelto, indicati nel modulo.

INDICAZIONI IMPORTANTI

  • Fondo di Garanzia dell’INPS

Il Fondo di Garanzia dell’INPS, su apposita richiesta del lavoratore, versa al fondo pensione le contribuzioni omesse dal datore di lavoro: per poter intervenire, tuttavia, il Fondo di Garanzia dell’INPS richiede che il lavoratore non abbia richiesto la liquidazione totale della posizione maturata nel Fondo Pensione. Per questo motivo Prevedi offre ai lavoratori la possibilità di chiedere il riscatto fino al 95% della posizione. L’iscritto che chiede la liquidazione totale della posizione maturata nel Fondo Prevedi non potrà richiedere al Fondo di Garanzia dell’INPS il versamento delle eventuali contribuzioni eventualmente omesse dal datore di lavoro.

  • Contributi non dedotti

I contributi versati a Prevedi tramite il datore di lavoro vengono dedotti fiscalmente dal reddito ai fini Irpef, fino al limite annuo di 5.164,57 euro: in questo modo il lavoratore ha un vantaggio fiscale direttamente nella busta paga, in quanto paga meno Irpef di quanto ne pagherebbe se non contribuisse a Prevedi. Nel mese di febbraio di ogni anno il datore di lavoro invia al lavoratore la Certificazione Unica fiscale (CU) sui redditi dell’anno precedente, in cui indica i contributi versati a Prevedi e, eventualmente, non dedotti dal reddito. Il lavoratore dovrà comunicare questo importo (contributi non dedotti) al Fondo Pensione entro la fine dell’anno successivo a quello di versamento oppure in occasione della richiesta di liquidazione, affinché il Fondo li esenti da tassazione al momento della liquidazione.

  • Obbligo di prestazione in forma di rendita

La legge stabilisce che i pensionati iscritti al Fondo Pensione da almeno 5 anni debbano ricevere in forma di rendita almeno il 50% della posizione accantonata nel Fondo stesso, quando questa posizione sia superiore ad un determinato limite.
L’art. 11 del D.Lgs. 252/05 stabilisce il criterio di calcolo di questo limite nel modo seguente: “Nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70 per cento del montante finale sia inferiore al 50 per cento dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, la stessa può essere erogata in capitale”. Per un uomo di 65 anni questo limite corrisponde a circa 85.000 euro di posizione maturata nel Fondo Pensione. Per scendere al di sotto del limite che fa scattare l’obbligo di ricevere almeno metà posizione in forma di rendita, l’iscritto può richiedere un’anticipazione sulla posizione prima di richiedere la liquidazione per pensionamento.
Per effettuare una simulazione della rendita, verificare il limite che fa scattare l’obbligo di rendita e valutare quale sia la propria tipologia di rendita preferita cliccare qui.

5) Modulo di liquidazione in forma di rendita (solo per pensionati che vogliono la liquidazione rateale anziché immediata)

Indicazioni per la compilazione del modulo di richiesta liquidazione in forma rendita (liquidazione rateale distribuita sulla vita residua dell’iscritto).
La liquidazione della posizione in forma di rendita vitalizia (cioè distribuita lungo la vita residua del pensionato), è una prestazione che può essere richiesta solo dai pensionati che siano rimasti iscritti al Fondo Prevedi per almeno 5 anni. La legge stabilisce, inoltre, che i pensionati iscritti al Fondo Pensione da almeno 5 anni debbano ricevere in forma di rendita almeno il 50% della posizione accantonata nel Fondo stesso, quando questa posizione sia superiore ad un determinato limite.

L’art. 11 del D.Lgs. 252/05 stabilisce il criterio di calcolo di questo limite nel modo seguente: “Nel caso in cui la rendita derivante dalla conversione di almeno il 70 per cento del montante finale sia inferiore al 50 per cento dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335, la stessa può essere erogata in capitale”. Per un uomo di 65 anni questo limite corrisponde a circa 85.000 euro di posizione maturata nel Fondo Pensione. Per scendere al di sotto del limite che fa scattare l’obbligo di ricevere almeno metà posizione in forma di rendita, l’iscritto può richiedere un’anticipazione sulla posizione prima di richiedere la liquidazione per pensionamento.

Per effettuare una simulazione della rendita, verificare il limite applicabile alla propria situazione e valutare quale sia la propria tipologia di rendita preferita cliccare qui

Documenti da allegare alla richiesta

  • Copia fronte-retro di un documento di identità dell’aderente e, inoltre
  • In caso di finanziamento con cessione del V della retribuzione: allegare quietanza o conteggio estintivo del finanziamento rilasciati dalla società finanziaria.
  • In caso di pagamento su un conto corrente di cui l’iscritto a Prevedi non è intestatario o cointestatario: modulo di delega (vedi allegato al modulo di rendita), con documento di identità dell’iscritto e dell’intestatario del conto corrente.

6) Modulo di anticipazione per spese mediche (fino al 75% della posizione per gravi motivi di salute)

L’art. 11 comma 7 lett. a) del D.Lgs. 252/05 prevede la possibilità di chiedere, in qualsiasi momento, l’anticipazione fino al 75% della posizione maturata nel fondo pensione per far fronte a spese sanitarie a seguito di gravissime situazioni relative a sé, al coniuge o ai figli per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche.
La certificazione della gravità delle condizioni di salute deve essere effettuata sul modello appositamente predisposto da Prevedi e allegato al modulo di anticipazione.
Questa anticipazione è soggetta a tassazione compresa tra il 9% e il 15% sulle contribuzioni versate a Prevedi e a suo tempo dedotte dal reddito del lavoratore (i rendimenti prodotti dal Fondo non sono, invece, soggetti a tassazione in fase di liquidazione). La tassazione del 15%, infatti, diminuisce dello 0,3% per ogni anno di permanenza nel Fondo Pensione a partire dal quindicesimo, fino ad arrivare ad un’aliquota minima del 9%.
Documenti da allegare alla richiesta

  • Copia documento d’identità dell’iscritto al Fondo (fronte/retro);
  • Certificazione attestante le gravi condizioni di salute rilasciata da ASL/medico di base/Azienda Ospedaliera (allegato);
  • In caso di richiesta per coniuge/figli: stato di famiglia o documento attestante legame di parentela con l’iscritto;
  • Fatture comprovanti spese sostenute o preventivi di spesa (con data non anteriore a 6 mesi dalla richiesta); in caso di preventivi è previsto l’obbligo di inviare al Fondo, successivamente, i consuntivi di spesa);
  • In caso di finanziamento con cessione del V della retribuzione: allegare quietanza o conteggio estintivo del finanziamento rilasciati dalla società finanziaria;
  • In caso di pagamento su un conto corrente di cui l’iscritto a Prevedi non è intestatario o cointestatario: allegare modello di delega all’incasso predisposto da Prevedi, con documento di identità dell’iscritto e dell’intestatario del conto corrente.

Per gli aspetti fiscali delle anticipazioni si prega invece di vedere il Documento sul regime fiscale, disponibile alla sezione "Statuto e nota informativa" del presente sito internet.

7) Modulo di anticipazione per acquisto 1 casa (fino al 75% della posizione dopo 8 anni di iscrizione)

L’art. 11 comma 7 lett. b) del D.Lgs. 252/05 prevede la possibilità di chiedere, dopo 8 anni di iscrizione al fondo pensione, l’anticipazione fino al 75% della posizione maturata nel fondo pensione per far fronte alle spese di acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile.
Questa anticipazione è soggetta a tassazione del 23% sulle contribuzioni versate a Prevedi e a suo tempo dedotte dal reddito del lavoratore (i rendimenti prodotti dal Fondo non sono, invece, soggetti a tassazione in fase di liquidazione).
Documenti da allegare alla richiesta

  • Copia documento d’identità dell’iscritto al Fondo (fronte/retro);
  • Copia dell’atto notarile di acquisto o del contratto preliminare di compravendita della casa (la domanda di anticipazione deve essere presentata entro 18 mesi dalla data di stipula dell’atto);
  • In caso di richiesta per coniuge/figli: stato di famiglia o documento attestante legame di parentela con l’iscritto;
  • Dichiarazione sostitutiva di atto notorio o autocertificazione attestante che trattasi di prima casa di abitazione e che l’iscritto (o il figlio) non è proprietario di altra abitazione;
  • Dichiarazione di voler trasferire, entro 18 mesi dall’acquisto dell’abitazione, la propria residenza nel comune ove è ubicato l’immobile acquistato;
  • In caso di finanziamento con cessione del V della retribuzione: allegare quietanza o conteggio estintivo del finanziamento rilasciati dalla società finanziaria;
  • In caso di pagamento su un conto corrente di cui l’iscritto a Prevedi non è intestatario o cointestatario allegare modello di delega all’incasso predisposto da Prevedi, con documento di identità dell’iscritto e dell’intestatario del conto corrente.

In caso acquisto da cooperativa, allegare inoltre:

  • Atto di assegnazione alloggio o certificazione idonea ad attestare il possesso delle quote, unitamente a documentazione attestante esborsi sostenuti o da sostenere (la domanda di anticipazione deve essere presentata entro 18 mesi dalla data indicata nell’atto di assegnazione).

In caso di costruzione della casa, allegare inoltre:

  • Titolo attestante la proprietà del terreno ove si edifica.

8) Modulo di anticipazione per ristrutturazione 1 casa (fino al 75% della posizione dopo 8 anni di iscrizione)

L’art. 11 comma 7 lett. b) del D.Lgs. 252/05 prevede la possibilità di chiedere, dopo 8 anni di iscrizione al fondo pensione, l’anticipazione fino al 75% della posizione maturata nel fondo pensione per far fronte alle spese di ristrutturazione della prima casa di abitazione per sé o per i figli.
Questa anticipazione è soggetta a tassazione del 23% sulle contribuzioni versate a Prevedi e a suo tempo dedotte dal reddito del lavoratore (i rendimenti prodotti dal Fondo non sono, invece, soggetti a tassazione in fase di liquidazione).

Documenti da allegare alla richiesta

  • Copia documento d’identità dell’iscritto al Fondo (fronte/retro);
  • Titolo attestante la proprietà dell’immobile da ristrutturare;
  • Stato di famiglia attestante rapporto di parentela con l’aderente (in caso di richiesta di anticipazione a favore di figli);
  • Copia delle fatture e dei bonifici di pagamento oppure del preventivo della ditta che eseguirà i lavori (la domanda di anticipazione deve essere presentata entro 18 mesi dalla data indicata in fattura/preventivo);
  • Certificazione in cui si attesta che i lavori rientrano in quelli previsti dalla normativa art. 3, comma 1, lettere a) b) c) d), D.P.R. n° 380/2001 (oppure, eventualmente, l’idonea autocertificazione allegata al modulo);
  • In caso di finanziamento con cessione del V della retribuzione: allegare quietanza o conteggio estintivo del finanziamento rilasciati dalla società finanziaria;
  • In caso di pagamento su un conto corrente di cui l’iscritto a Prevedi non è intestatario o cointestatario allegare modello di delega all’incasso predisposto da Prevedi, con documento di identità dell’iscritto e dell’intestatario del conto corrente.
  • In caso di interventi riguardanti il condominio: allegare copia della delibera assembleare e della tabella millesimale di ripartizione delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione sul condominio.

9) Modulo di anticipazione generica (fino al 30% della posizione dopo 8 anni di iscrizione)

L’art. 11 comma 7 lett. c) del D.Lgs. 252/05 prevede la possibilità di chiedere, dopo 8 anni di iscrizione al fondo pensione, l’anticipazione fino al 30% della posizione maturata nel fondo pensione.
Questa anticipazione è soggetta a tassazione del 23% sulle contribuzioni versate a Prevedi e a suo tempo dedotte dal reddito del lavoratore (i rendimenti prodotti dal Fondo non sono, invece, soggetti a tassazione in fase di liquidazione).

Documenti da allegare alla richiesta

  • Copia documento d’identità dell’iscritto al Fondo (fronte/retro);
  • In caso di finanziamento con cessione del V della retribuzione: allegare quietanza o conteggio estintivo del finanziamento rilasciati dalla società finanziaria;
  • In caso di pagamento su un conto corrente di cui l’iscritto a Prevedi non è intestatario o cointestatario allegare modello di delega all’incasso predisposto da Prevedi, con documento di identità dell’iscritto e dell’intestatario del conto corrente.

10) Modulo di liquidazione per decesso dell’iscritto

L’art. 14 comma 3 del D.Lgs. 252/05 prevede che, in caso di decesso dell’iscritto al fondo pensione, la posizione maturata nel fondo stesso venga riscattata dagli eredi ovvero dai diversi beneficiari dallo stesso designati.
La liquidazione per decesso è soggetta a tassazione compresa tra il 9% e il 15% sulle contribuzioni versate a Prevedi e a suo tempo dedotte dal reddito del lavoratore (i rendimenti prodotti dal Fondo non sono, invece, soggetti a tassazione in fase di liquidazione). La tassazione del 15%, infatti, diminuisce dello 0,3% per ogni anno di permanenza nel Fondo Pensione a partire dal quindicesimo, fino ad arrivare ad un’aliquota minima del 9%.

Documenti da allegare alla richiesta:

  • Certificato di morte dell’iscritto;
  • Copia documento d’identità e codice fiscale degli eredi o beneficiari richiedenti la liquidazione;
  • Atto notorio o dichiarazione sostitutiva con indicazione di tutti gli eredi e del grado di parentela degli stessi con il deceduto (con firma autenticata del dichiarante);
  • In caso di eredi o beneficiari minorenni o soggetti sottoposti a tutela giudiziale, allegare anche l’autorizzazione del giudice tutelare;
  • In caso di testamento, allegare anche copia autenticata del testamento.

11) Modulo di trasferimento della posizione ad altro fondo pensione

Confronta i costi di Prevedi con quelli delle altre forme pensionistiche complementari in Italia

Per confrontare i costi di Prevedi con quelli di altre forme pensionistiche complementari, puoi cliccare qui. Sarai reindirizzato al sito internet della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (Covip), la quale ha predisposto un apposito motore di calcolo denominato “Comparatore dei costi delle forme pensionistiche complementari”. Esso favorisce il confronto dell’onerosità tra le diverse forme pensionistiche sulla base di un particolare indicatore, l’ISC (Indicatore sintetico di costo), il quale esprime in modo semplice e immediato il costo annuale, in percentuale della posizione individuale maturata, sostenuto da un iscritto ad una forma pensionistica.

Dopo aver confrontato i costi di Prevedi con quelli di altre forme pensionistiche complementari, se sei ancora intenzionato a trasferire la posizione previdenziale clicca qui per scaricare il modulo di trasferimento

12) Modulo per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA)

Modulo per Rendita Integrativa Temporanea Anticipata con Regolamento

13) Modulo di revoca della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA)

Richiesta di revoca della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA)

14) Modulo per la Variazione del comparto di investimento

Richiesta di variazione comparto di investimento (corredata di relativo Regolamento)

15) Modulo di variazione contributiva

Richiesta di variazione della contribuzione a Prevedi

16) Modulo per designare i soggetti designati al riscatto della posizione in caso di morte dell’iscritto

Modulo per la designazione dei beneficiari per il caso di morte dell’iscritto

17) Modulo di Conferimento a Prevedi del TFR pregresso

Modulo di conferimento a Prevedi del TFR pregresso

18) Modulo per Comunicare i contributi non dedotti

Comunicazione contributi non dedotti dal reddito del lavoratore

19) Modello ministeriale TFR2

Modello ministeriale TFR2 

20) Modulo per il reintegro dell’anticipazione

Modulo per destinare contributi al reintegro della posizione individuale ridotta a seguito di un’anticipazione

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